HaDEA, un tassello in più nel percorso verso l’Unione europea della salute. Con un occhio alla Digital Health

In un momento di definizione delle istituzioni comunitarie e di “messa a terra” delle strategie europee (sia in ottica di organizzazione comunitaria sia sotto il profilo degli investimenti) è opportuno fare il punto sulle «forze» attivate da Bruxelles nello sfidante percorso verso una Unione europea della salute, che comprenda anche lo sviluppo di tutte le componenti della Digital Health, e della risposta comune e di lungo periodo alla pandemia di Covid-19.

In questo contesto si è definita nei mesi scorsi la European Health and Digital Executive Agency (HaDEA), il nuovo organismo comunitario con il compito di gestire programmi e iniziative in tema sanitario per conto della Commissione europea.

Istituita il 16 febbraio 2021 e operativa dal 1° aprile 2021, l’HaDEA, si legge sul sito istituzionale, risponde all’ambizione della Commissione di aiutare a ricostruire un’Europa post-Covid-19, «più verde, più digitale, più resiliente e più adatta alle sfide attuali e future». In quest’ottica la nuova Agenzia è responsabile dell’attuazione dei programmi finanziari dell’Unione europea, tra cui il programma EU4Health, il programma Digital Europe e parti del programma di ricerca e innovazione, Horizon Europe, come confermato dallo stesso direttore ad interim Matthew Hudson.

Cos’è il programma EU4Health

Il programma di risposta alla ripresa dopo COVID-19, EU4Health, è entrato in vigore il 26 marzo, e mette a disposizione 4,7 miliardi di euro per rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e promuovere l’innovazione medica e la trasformazione digitale.

EU4Health, approvato da Parlamento e Consiglio Ue a fine 2020, ha tra i suoi obiettivi, quelli di:

  • rendere i sistemi sanitari più resistenti per affrontare le minacce sanitarie transfrontaliere come COVID-19 e migliorare la capacità di gestione delle crisi;
  • rendere l’Unione Europea della Salute una realtà investendo nella cura del cancro, in una migliore preparazione alle pandemie, nella disponibilità di medicinali e nell’innovazione; e
  •  promuovere la salute digitale e la prevenzione delle malattie.

Nei primi anni del programma, ci sarà una chiara attenzione alla ripresa e alla resilienza, in particolare alla preparazione e alla risposta alle pandemie.

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