Con Draghi la Telemedicina entra nel programma di Governo

La Telemedicina è entrata di diritto nel discorso pubblico. Non solo: negli obiettivi politici del nostro Paese. Il nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella dichiarazione programmatica dello scorso 17 febbraio, giorno in cui ha chiesto la fiducia al Senato, ha elencato una serie di punti fermi del suo governo, includendo i temi della sanità non soltanto con riferimento al piano vaccinale contro Covid-19, ma anche alla gestione a distanza dei pazienti.

Si tratta di un elemento importante, che potrebbe spingere verso una nuova comprensione “mainstream” delle potenzialità non soltanto della Telemedicina, ma anche di tutto il macrosettore della Digital Health, di cui la Telemedicina è solo una parte, e che comprende sviluppi legati alla mobile Health (mHealth), Digital Therapeutics (DTX), Artificial Intelligence e Machine Learning legati alla raccolta dati e alla ricerca nell’assistenza sanitaria.

Quello sulla Telemedicina è un movimento in atto anche come richiesta a livello istituzionale. Proprio ieri, infatti, è stato presentato alla Conferenza Stato-Regioni un documento predisposto dal ministero della Salute sulla base delle indicazioni fornite dalle Regioni, con le indicazioni da adottare a livello nazionale per l’erogazione di alcune prestazioni di telemedicina (televisita, teleconsulto medico o teleconsulenza medico sanitaria). Le prestazioni Ssn in Telemedicina, quindi, saranno ufficialmente equiparate alle prestazioni in presenza.

Dal 2014, AdvicePharma sviluppa piattaforme di teleconsulto e telemedicina in varie aree terapeutiche.