LuCApp tra i più avanzati esempi di Digital Medicine in Italia

L’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma entra a far parte del progetto LuCApp (Lung Cancer App), l’applicazione mobile sviluppata da ricercatori e medici per promuovere il monitoraggio e la gestione in tempo reale dei sintomi dei pazienti affetti da neoplasia polmonare. LuCApp si configura come uno dei più avanzati esempi di telemedicina in Italia.

Il team guidato dalla dottoressa Maria Rita Migliorino (Principal Investigator del progetto) si unisce agli altri tre centri attivi nella sperimentazione: l’Istituto Nazionale dei Tumori – INT di Milano, la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano.

Il progetto nasce nel 2018 dalla necessità di nuovi modelli di cura, in cui al modello ospedaliero si affianchino interventi in “autogestione” con l’obiettivo di aiutare i pazienti e le loro famiglie a prendersi cura di sé lungo il percorso di cura del cancro. A questo fine è stato avviato uno studio clinico progettato per valutare l’usabilità, l’efficacia e il rapporto costo-efficacia di LuCApp rispetto agli standard di cura. Lo studio LuCApp è condotto e sponsorizzato dall’Università Bocconi di Milano. AdvicePharma in qualità di  Contract Research Organization (CRO) dello studio, e in collaborazione con l’Università Bocconi, ha realizzato la app per la gestione del paziente, LUCApp, la tecnologia alla base dello studio e quella di raccolta dati attraverso la tecnologia proprietaria di gestione dati ICE (Integrated Clinical Trial Environment).

L’applicazione per il cancro ai polmoni (LuCApp) è stata resa disponibile per la prima volta su Playstore (negozio online Android) e su iTunes (negozio online Apple) ad aprile 2018.
 
Il protocollo LuCApp

Il protocollo LuCApp è uno studio di 24 settimane a due bracci, non in cieco (non-blinded), multicentrico, parallelo, randomizzato e controllato. Un totale di 120 pazienti adulti con diagnosi di tumore polmonare idonei a ricevere trattamenti farmaceutici sono stati assegnati 1:1 a ricevere cure standard o LuCApp in aggiunta alle cure standard nei siti oncologici del Nord Italia.

Durante il periodo di trattamento, LuCApp consente il monitoraggio giornaliero e la classificazione di un elenco di sintomi, e fa scattare l’allarme ai medici in caso di raggiungimento di soglie di gravità predefinite. I pazienti completano una valutazione di base e una serie di misure di esito valide e affidabili riferite al paziente ogni 3±1 settimana, fino a 24 settimane.

Gli obiettivi dello studio

L’obiettivo primario dello studio sarà quello di determinare se LuCApp, migliorando l’auto-monitoraggio degli effetti collaterali indotti rispetto agli attuali standard di cura, può portare a un aumento dei punteggi di Health Related Quality of Life (HRQoL), ossia la qualità della vita dei pazienti e di chi li assiste (care-giver), misurati dal questionario FACT-L (Functional Assessment of Cancer Therapy-Lung) dall’inizio del trattamento farmacologico per il cancro ai polmoni e fino a 12 settimane, e 24 settimane di follow-up.

Altri obiettivi secondari dello studio saranno la valutazione dell’impatto di LuCApp durante il trattamento farmacologico per il cancro ai polmoni fino a 12 settimane, e 24 settimane di follow-up dalla data di inizio della terapia su una serie di esiti.
A questo si affiancheranno i risultati relativi alla Lung Cancer Subscale, il questionario EuroQoL 5D-5L, la Hospital Anxiety and Depression Scale, il modulo breve per l’indagine sui bisogni di assistenza, il questionario di usabilità dell’applicazione e la Zarit Burden Interview, dedicata al principale care-giver.

La necessità di nuovi modelli

Come anticipato, LuCApp nasce dalla necessità di nuovi modelli nel campo della terapia oncologica, che portino all’attenzione non soltanto la cura della patologia, ma anche la frequenza dei ricoveri ospedalieri, i relativi costi, nonché la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste (HRQoL). Lo sviluppo di strumenti di autogestione è, dunque, un’evoluzione che andrà a incidere sulla connessione tra Life Science e Information Technology, con un forte impulso sulla sanità mobile (mHealth).

Il campo però non si restringe al solo ambito oncologico. E la recente pandemia di Coronavirus ha messo in luce la necessità di tali  strumenti anche nella gestione ospedaliera e nello sviluppo di nuovi metodi di gestione del paziente in remoto. Nel 2017 erano disponibili oltre 325mila applicazioni mHealth nei principali app store e oltre 3,6 miliardi di download, con un tasso di crescita di oltre il 12,5% rispetto all’anno precedente.
Secondo i dati diffusi dalla SDA Bocconi delle 50 imprese al mondo a più alta intensità in R&S, 23 producono biotecnologie e farmaci. Un argomento che sarà approfondito oggi nel webinar “LIVE Event | Il futuro delle Life Sciences oltre la pandemia”.

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